Progetto ECUVIF:
STORIA DEL SANTUARIO DELL'INCORANATA:
LEZIONE CLASSE 5^
La
devozione alla Madonna dell’Incoronata era sentita moltissimo intorno agli anni
’40-’50 del Novecento.
Il
santuario aveva un aspetto più rurale e caratteristico che oggi ha perso, per
assumerne uno più urbano e consono ai mezzi moderni (parcheggi, pavimentazioni,
strutture ricettive).
La
maggior parte dei pellegrini partecipava alle celebrazioni che si svolgevano
tra la fine di aprile e il mese di maggio. Ci si recava al santuario con
l’autocorriera, con il calesse o il carretto, con la bici oppure a piedi,
perciò il tempo impiegato a raggiungere il santuario variava da una a quattro
ore. Alcuni ricordano i pellegrini che arrivavano scalzi, per chiedere le
grazie, e quanto commovesse il loro
canto. I gruppi di pellegrini che partivano da Foggia si organizzavano tramite
le parrocchie dandosi appuntamento alla Fiera Campionaria intorno alla
mezzanotte. Poi di lì si prendeva la strada verso l’Incoronata: si arrivava
verso le quattro del mattino.
Si
percorrevano i tratturi (come quello che partiva in fondo a via Gandhi)
ricoperti in genere dagli escrementi delle migliaia e migliaia di pecore che,
riunite in grosse greggi, dopo aver trascorso l’inverno in pianura, risalivano
verso gli Abruzzi.
Arrivati
al santuario, si facevano tre giri intorno alla chiesa (a volte a piedi nudi o
addirittura in ginocchio) e poi si entrava recitando il Rosario.
La
chiesa era affollatissima e, dopo essersi unti la fronte con l’olio santo, i
pellegrini cercavano di raggiungere la Madonna che era posta sopra un albero:
per molti quello era il momento più emozionante. Il colore bruno della Madonna
e la ricchezza delle vesti, donate dai devoti, esercitavano un certo fascino.
La gente approfittava di quel momento per chiedere alla Madonna protezione,
benedizione o grazie in alcuni casi più gravi; non mancavano persone che
urlavano le loro richieste alla Madonna. Seguiva il momento della Messa, poi si
entrava nelle stanze dove si trovavano gli ex-voto e lì si osservavano in
silenzio i dipinti che rappresentavano i miracoli ricevuti.
Si
usciva poi nel cortile antistante la Chiesa dove si trovavano alcune bancarelle
che vendevano ricordini sacri, giocattoli e cibi vari; si potevano acquistare
così: il torrone detto “a cupt”, castagne secche, ceci o fave arrostite,
nocelline, liquirizia, ma anche coroncine, anellini e altri oggettini -ricordo
con l’immagine dell’Incoronata . Non mancavano giochi come la “Pupa” di
cartapesta che si regalava alle bambine o i cavallini a dondolo in legno,
Pulcinella che battevano i piatti fatti da tappi di bottiglia, bambole di
pezza, trenini, automobiline a corda, palle colorate, armoniche a bocca.
In cambio di un’offerta poi si poteva avere una lunga
piuma colorata con cui i carrettieri ed i conduttori di carrozze, che prima
sostituivano gli autobus, adornavano i loro cavalli.
I
pellegrini, a seconda del luogo da cui provenivano, si fermavano al Santuario
solo per il tempo della Messa, per una mezza mattinata o per tutta la giornata.
Non
c’erano ristoranti, così ci si fermava a mangiare ciò che si era preparato in
casa (panini imbottiti con la frittata, formaggio, pomodoro o salsiccia secca)
nel bosco circostante.
Poi,
mentre gli adulti si appisolavano per recuperare un poco di forze per il
ritorno, i bambini si mettevano a giocare a palla, a nascondino, con la corda,
con il cerchio, a campana, a rubabandiera, a moscacieca oppure si metteva una
corda da un ramo all’altro di un albero e si faceva l’altalena.
La
visita al Santuario dell’Incoronata si trasformava così in una festa gioiosa
fatta di grida e risate di bimbi….
🔼 le "pupe" dell'Incoronata
INCORONATARAP
scritto dagli alunni della classe 5^
È nera la
Madonna dell’ Incoronata
dalla luce di Dio è
stata abbronzata.
Del 1001 era l’ultimo
sabato d’ aprile
e la Madonna su una quercia volle apparire.
RIT. E ancora adesso
vieni invocata
O Madonna dell’Incoronata.
Su una quercia alta è stata ritrovata
la statua della Vergine oggi venerata
Dal pastore Strazzacappa e da un ricco cacciatore
che rincorreva la sua preda ormai da ore.
RIT…
Il pastore appese all’ albero un tegame lucente
con l’olio benedetto da dare alla gente.
Gli angeli in cielo l’hanno incoronata
e la gente in terra l’ha venerata.
RIT…
Per rendere la cosa più reale
la cavalcata degli angeli si usa fare.
La Madonna da allora è sempre tra noi
“Non abbiate paura siete tutti figli miei”.
RIT…
Per tenere il miracolo bene a mente
i devoti hanno fatto dei dipinti per la gente.
I dipinti al santuario sono stati portati
Per venerare la Madonna che li ha salvati.
E ancora adesso vieni invocata
O Madonna
dell’Incoronata.
E ancora adesso vieni invocata
O Madonna dell’Incoronata.
O Madonna dell’Incoronata.
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